La funzione renale e gli esiti nei pazienti anticoagulati con fibrillazione atriale non-valvolare
Sono disponibili dati limitati sugli effetti della funzione renale sugli esiti dei pazienti con fibrillazione atriale.
AMADEUS era uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto, di non-inferiorità che ha confrontato una dose fissa di Idraparinux con una anticoagulazione convenzionale basata su antagonisti della vitamina K a dosaggio regolato.
E’ stata effettuata una analisi post hoc per valutare l'impatto della funzione renale sugli esiti dei pazienti anticoagulati con fibrillazione atriale.
L'esito primario di efficacia era il composito di ictus / embolia sistemica.
L’endpoint principale di sicurezza di questa analisi era il sanguinamento maggiore.
Tra i 4576 pazienti, si sono verificati nel corso di un periodo osservazionale medio di 325 giorni, 45 ictus e 103 eventi emorragici maggiori.
I pazienti con clearance della creatinina ( CrCl ) superiore a 90 ml/min hanno presentato un tasso di ictus / embolia sistemica annua dello 0.6% rispetto allo 0.8% per quelli con CrCl 60-90 ml/min, e 2.2% per quelli con CrCl inferiore a 60 ml/min ( p inferiore a 0.001 per associazione lineare ).
Dopo aggiustamento per i fattori di rischio dell’ictus, i pazienti con CrCl inferiore a 60 ml/min hanno presentato un più alto rischio di ictus / embolia sistemica maggiore di due volte, e un più alto rischio di sanguinamento superiore di quasi il 60% rispetto ai soggetti con CrCl maggiore o uguale a 60.
Nei pazienti con punteggio CHA2DS2VASc di 1-2, la clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min era associata a un rischio di ictus otto volte maggiore.
Quando aggiunto al punteggio CHA2DS2VASc o CHADS2, la clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min non ha migliorato i c-indici per CHADS2 ( P=0.054 ) o per CHA2DS2VASc ( P=0.63 ), ma ha comportato un significativo NRI ( miglioramento netto della classificazione ) ( 0.26, P=0.02 ) in questa coorte anticoagulata.
In conclusione, l’insufficienza renale ( clearance della creatinina inferiore a 60 mL/min ) ha raddoppiato il rischio di ictus, e ha aumentato il rischio di sanguinamento maggiore di quasi il 60% nei pazienti anticoagulati con fibrillazione atriale.
L’insufficienza renale era additiva ai punteggi di predizione del rischio di ictus sulla base di un significativo NRI, ma non è stato osservato alcun miglioramento significativo nella capacità di discriminazione ( basata su c-indici ) per CHA2DS2VASc o per CHADS2. ( Xagena2013 )
Apostolakis S et al, Eur Heart J 2013 ; 34 : 3572-3579
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